Caso Marrazzo, la transessuale Natalie al pm: «I carabinieri chiesero a Piero 100mila euro»

La Redazione L'inchiesta sul ricatto di cui è stato vittima l'ex Governatore della Regione Lazio, Piero Marrazzo, prosegue a gonfie vele. Gli inquirenti stanno indagando anche sul ruolo che ha potuto svolgere nella vicenda il pusher tossicodipendente Gianguerino Cafasso, deceduto due mesi fa, e sulle cause della sua morte. Si indaga anche su un quinto carabiniere che avrebbe fatto parte dell'organizzazione criminale dei militari malavitosi.
La transessuale brasiliana Natalie è stata interrogata dai carabinieri e ha fornito la sua versione dei fatti sull'irruzione fatta dai due carabinieri, Carlo Tagliente e Luciano Simeone, nell'appartamento di via Gradoli al numero 96.
«Era fine giugno tra le 15 e le 17. Io -afferma la trans- ero con Piero e ad un certo punto sono arrivati due carabinieri in borghese, Carlo e Luciano. Hanno bussato, credevo fosse una mia amica».
«Avevo detto a loro -continua Natalie- che non avevo clienti ma Carlo e Luciano sono entrati dicendomi che ero con qualcuno che a loro interessava molto vedere. Piero stava nella stanza ed era in mutande bianche. Loro mi hanno obbligato ad uscire sul balcone. Ero lì fuori e si sono parlati per circa venti minuti. Poi sono tornata nella stanza e ho sentito che minacciavano Piero dicendo che se lo avessero portato in caserma lo avrebbero rovinato dato che stava con un transessuale. Ho sentito che uno dei due voleva cinquantamila euro, ed altri cinquantamila li voleva l'altro ma Piero non aveva quei soldi».
Una tesi totalmente opposta a quella fornita dagli stessi carabinieri indagati. Il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e il sostituto Rodolfo Sabelli sentiranno di nuovo i 5 militari e lo stesso ex presidente di Regione Marrazzo.

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