Crocifisso, il premier Berlusconi snobba la Corte europea dei diritti dell'uomo

di Domenico Giampetruzzi
La recente sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo, che ha accolto il ricorso presentato dalla signora Soila Lautsi per togliere il crocifisso dalle aule scolastiche, ha scatenato una marea di polemiche e di commenti tipici di una teocrazia forte e solida.
Il Vaticano è subito andato al contrattacco dell'istituzione europea. Il governo di Silvio Berlusconi ha espresso amarezza e parole dure contro la Corte europea annunciando di fare ricorso tramite il ministro degli Esteri, Franco Frattini.
«La decisione sui crocefissi presa dalla Corte di Strasburgo non è vincolante per gli Stati membri dunque resteranno nelle aule». Lo ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.
«A decidere -prosegue il premier- è una commissione del Consiglio d'Europa cui partecipano molti Stati che non sono nell'Ue. Dunque la sentenza non è vincolante e non c'è alcuna possibilità di coercizione per il nostro Paese. Inoltre non c'è nessuna necessità di un referendum sul crocefisso nelle aule. Se c'è una cosa che anche un ateo può tranquillamente convenire è che la nostra storia è quella cristiana».
Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha invece dato il peggio di sè. «Non lo leveremo il crocifisso, possono morire - ha detto La Russa visibilmente irritato -. Il crocifisso resterà in tutte le aule della scuola, in tutte le aule pubbliche. Possono morire, possono morire - ha ripetuto altre due volte il ministro - loro e quei finti organismi internazionali che non contano nulla».
A questo punto mi sorgono alcuni dubbi...Perchè non modifichiamo i Patti lateranensi per far ridiventare l'Italia uno Stato cattolico? Perchè non ritorniamo ad essere una teocrazia?
Al di là delle battute mi rammarica il fatto di aver una classe politica vecchia e arretrata che di laicità non ha nulla a che fare. Una classe politica che piuttosto di risolvere questioni emblematiche per il nostro Paese come la mafia, il lavoro, la questione meridionale, la giustizia, ecc. dichiara guerra a un'istituzione internazionale per una questione che rientra a pieno titolo nella sfera privata dell'individuo...

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