Il ministro Carfagna: "I reality non aiutono a combattere i pregiudizi verso gay e trans"

di Domenico Giampetruzzi
Nell'ultimo periodo la televisione e i media nazionali in generale sono stati invasi, come non mai, da una serie di notizie, programmi e puntate tv sul tema della diversità sessuale. Si è parlato e si continua a parlare ancora molto sui giornali di transessuali e omofobia.
La tv fino a qualche settimana fa era piena di transessuali e travestite. La causa è da far risalire al recente scandalo ricatto-trans-cocaina di cui è stato vittima l'ex Governatore del Lazio, Piero Marrazzo, che ha fatto da apripista per far conoscere meglio la realtà transessuale.
La presenza del transessuale ex donna e che ora è uomo, Gabriele Belli, nella decima edizione del Grande Fratello è la prova lampante di una maggiore attenzione dei media nei confronti di questi vecchi tabù.
Il ministro delle Pari Opportunità, Mara Carfagna, nell'analizzare l'omofobia in Italia ha espresso critiche severe nei confronti dei media e in particolar modo dei reality show. Le transessuali e i gay secondo la Carfagna, vengono il più delle volte discriminati dagli stessi organi d'informazione.
“Conosco tante persone transessuali - ha detto il ministro- che fanno una vita normale. Per noi le differenze non contano, ma per combattere gli stereotipi serve anche l'aiuto dei mass media. E in questa battaglia, i reality non ci aiutano. Occorre invece abbattere il muro di pregiudizio nei confronti di omosessuali e transessuali. Sono spiacevolmente colpita dall’equazione utilizzata dagli organi di informazione circa i trans. Ossia: trans=prostituzione o trans=droga".
Questi stereotipi, secondo la Carfagna, vengono utilizzati unicamente per fare audience. "Questo accade in molti reality show. Un elemento, questo, che purtroppo non ci aiuta nella battaglia contro l'omofobia. Conosco personalmente diversi trans e sono persone -conclude il ministro delle Pari Opportunità- che conducono una vita normale, fanno politica e svolgono lavori molto importanti, anche delicati”.

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