«Sul transessualismo regna ancora troppa ignoranza»

La Redazione
«Denunciamo un uso diffuso ed errato del termine transessuale. Il transessualismo è una condizione esistenziale difficile ed estrema per la quale bisogna portare rispetto».
E' questo il duro monito che è stato lanciato dalla Società Italiana di Andrologia e Medicina sessuale (SIAMS).
In queste ultime settimane il transessualismo è stato argomento di discussione e dibattito sulla carta stampata, nei programmi della tv generalista e nelle radio. La società italiana ha scoperto un nuovo mondo che fino a qualche settimana fa era relegato nell'ombra delle tenebre. E pertanto vuole conoscere e saperne di più. Non si spiega diversamente il fatto che quando in televisione si parla di transessuali lo share dell'Auditel si impenna.
Molto ha inciso lo sdoganamento mediatico che ha riscosso la transessuale più famosa d'Italia, Vladimir Luxuria, sia quando è stata eletta parlamentare della Repubblica sia quando ha vinto l'ultima edizione dell'Isola dei famosi. Negli ultimi tempi invece la questione è riesplosa con lo scandalo cocaina-ricatto-trans che ha coinvolto in prima persona l'ex Governatore del Lazio, Piero Marrazzo. A cui poi si è aggiunto l'ingresso nella casa del Grande Fratello dell'ex donna che ora è un uomo: Gabriele Belli.
Ma il rischio grosso che si corre in questi casi è di disinformare piuttosto che informare. Pertanto l'esperto e coordinatore d'area nord-est Carlo Foresta, andrologo padovano, ci tiene a far sapere che il disturbo di identità di genere interessa uno su 12-15 mila nel caso di uomini che si sentono donne mentre le donne che si sentono e vogliono diventare uomini sono una su 30-50 mila.
«L'identificazione tra transessualismo e prostituzione è erronea e lontana dalla realtà. E' necessario non confondere il transessualismo -afferma l'andrologo Foresta- con condizioni più sfumate di varianza di genere, che possono essere una sofferenza. E' un tema socialmente delicato sul quale l'ignoranza è ancora troppa: le persone transessuali sono estremamente sofferenti e devono affrontare un percorso di vita difficile.
«Dal punto di vista ormonale, organico, psicologico -prosegue l'esperto- il trans è normale ma non riesce uno a riconoscere come la sua propria identità sessuale apparente: le motivazioni di questa discrepanza del sentirsi diversi da come si è potrebbe essere ricondotta a delle sballate interazioni con le figure genitoriali».

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