L'Italia è un Paese razzista?

di Stefano Giacalone
Per rispondere al sondaggio fatto dal Cavaliere Oscuro del ''Web sul blog'' il 12 gennaio scorso, e precisamente alla domanda secca: ''L'Italia è un paese razzista?'' , rispondo con una mia riflessione: 'Il razzismo è una creazione dell'uomo che nasce dalla paura del ''diverso'' e dai pregiudizi nei suoi confronti. Gli uomini non sono razzisti per natura, però spesso lo diventano'. Secondo me, cresce in parte il razzismo in Italia. Non più come semplice sensazione da rimbalzo mediatico, ma come vera emergenza, stigmatizzata da dati ufficiali del UNAR (Ufficio per la promozione della parità di trattamento e la rimozione delle discriminazioni fondate sulla razza).
In pratica si è passati dai 218 casi accertati (intesi come oggettiva e vera discriminazione su base etnica e razziale) nel 2006, ai 565 del 2009. Il razzismo italiano, secondo i dati, è (in percentuale) così suddiviso: il 32% dei casi di discriminazione segnalati sono avvenuti nel Centro Italia, il 30% nel Nord Ovest, nel 28% nel Nord Est e nel 10% nel Sud. A parte i dati, dico soltanto che stiamo attraversando un processo storico e noi italiani dobbiamo essere pronti e disponibili ad accettare questi nuovi volti all'interno della nostra società. Dobbiamo pensare che questa gente, per la maggior parte è fuggita dal proprio paese d'origine, perchè priva di ogni mezzo di sopravvivenza e senza futuro, ed è emigrata per trovare lavoro e una vita dignitosa (escluso i delinquenti). Quindi la cosa migliore è cercare di accogliere questi stranieri con umanità e tolleranza, facendo capire che loro sono ospiti di un popolo che offre molto, ma che a sua volta vuole essere rispettato nei suoi valori, tradizioni e cultura.

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