Massimo Ciancimino: "Forza Italia è nata grazie alla trattativa Stato-mafia"

La Redazione
"Nel 1994, l'ingegner Lo Verde, alias Bernardo Provenzano, mi fece avere tramite il suo entourage una lettera destinata a Dell'Utri e Berlusconi. Io la portai subito a mio padre, che all'epoca era in carcere: lui mi disse che con quella lettera si voleva richiamare Berlusconi e Dell'Utri, perché ritornassero nei ranghi. Mio padre mi diceva che il partito di Forza Italia era nato grazie alla trattativa e che Berlusconi era il frutto di tutti questi accordi". Lo ha dichiarato Massimo Ciancimino, figlio di Vito Ciancimino ex sindaco di Palermo, nell'aula bunker di Palermo al processo che vede imputato l'ex generale del Ros Mario Mori di aver protetto la latitanza del boss dei boss Bernardo Provenzano.

Sul pizzino consegnato nei mesi scorsi ai giudici di Palermo, Ciancimino jr dichiara: "E' rimasta solo una parte di quella lettera eppure, fino a pochi giorni prima della perquisizione fatta dai carabinieri nel 2005 a casa mia, nell'ambito di un'altra indagine, il documento era intero. Ne sono sicuro. Non so cosa sia successo dopo". Nella lettera si legge: "... posizione politica intendo portare il mio contributo (che non sarà di poco) perché questo triste evento non ne abbia a verificarsi. Sono convinto che questo evento onorevole Berlusconi vorrà mettere a disposizione le sue reti televisive". Il "triste evento" riguarderebbe un atto intimidatorio nei confronti del figlio di Silvio Berlusconi. Massimo Ciancimino aggiunge: "Provenzano voleva una sorta di consulenza da parte di mio padre: questo concetto di mettere a disposizione le reti televisive l'aveva suggerito proprio lui a Provenzano, qualche tempo prima. Mio padre si ricordava di quando Berlusconi aveva rilasciato un'intervista al quotidiano Repubblica. Diceva che se un suo amico fosse sceso in politica lui non avrebbe avuto problemi a mettere a disposizione una delle sue reti".

La lettera di Bernando Provenzano è stata poi rielaborata da Vito Ciancimino ed è stata consegnata da Massimo Ciancimino ai magistrati di Palermo. "La lettera è indirizzata a Dell’Utri e per conoscenza al presidente del consiglio onorevole Silvio Berlusconi – spiega Ciancimino jr – io fui incaricato di riportarla a Provenzano. Poi non so che fine abbia fatto e se sia stata consegnata". La trattativa tra Stato e mafia del 1992-93 avrebbe avuto una terza fase dove il ruolo che in precedenza veniva svolto da Vito Ciancimino è stato poi svolto da Marcello Dell'Utri. "Mio padre -aggiunge Massimo Ciancimino- mi disse che fra il 2001 e il 2002 Provenzano aveva riparlato con Dell’Utri". Massimo Ciancimino ha dichiarato di essere stato minacciato da un agente dei servizi segreti per non svelare nulla della trattativa Stato-mafia e soprattutto dei rapporti con Silvio Berlusconi. Fino a poco tempo fa non aveva detto nulla in merito Massimo Ciancimino perchè nessun magistrato sentiva la necessità di interrogarlo.

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