Decreto salva-liste, Antonio Di Pietro: "Giorgio Napolitano ha avallato il decreto golpista". Nichi Vendola: "E' fascismo"

La Redazione
Il decreto salva-liste del Governo Berlusconi che è stato firmato dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha suscitato una marea di polemiche e critiche. Il decreto fortemente voluto dalla maggioranza di Governo dovrebbe porre fine ai pasticci combinati dal Popolo della libertà soprattutto nel Lazio e in Lombardia in merito alle liste che si presenteranno alle prossime elezioni regionali di fine marzo. Il leader dell'Italia dei valori, Antonio Di Pietro, ha criticato il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano parlando di un decreto golpista. «Tutti dicono che il decreto è incostituzionale. Il comportamento del capo dello Stato nell'avallare il decreto golpista è stato inutile e dannoso: inutile perché non serviva e non serve per risolvere situazioni già risolte dai giudici».
Il popolo viola è in rivolta e ha organizzato manifestazioni di protesta sia ieri che oggi. L'Udc di Pierferdinando Casini ha attaccato pubblicamente il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, poichè si è comportato come se fosse tutto suo il Paese. Anche la Conferenza episcopale italiana è insorta accusando il Governo di aver cambiato le regole a pochi giorni dalle elezioni. Il Partito democratico sta organizzando una manifestazione di piazza il 13 marzo prossimo.
Il Governatore uscente della Regione Puglia e coordinatore nazionale di Sinista ecologia libertà, Nichi Vendola, parla di fascismo allo stato puro. «Ne sono certo. Saremo in tanti, ha dichiarato Nichi Vendola- sabato prossimo a Roma alla manifestazione dell'opposizione dicentrosinistra contro il decreto Berlusconi salva-liste. Sono indignato e preoccupato per un atto che minaccia fortemente gli equilibri costituzionali, aggredisce la democrazia e crea un precedente pericoloso per il nostro Paese. Questo decreto è un atto di gravità inaudita, è un pezzo di fascismo. Non si può pensare per legge di sterilizzare altre leggi per dare un colpo mortale allo stato di diritto. Siamo -ha concluso Nichi Vendola- davvero ai colpi di coda pericolosi e violenti di un regime ormai al suo capolinea».

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