Passaparola, Marco Travaglio sull'inchiesta di Trani. Video

La Redazione

Il giornalista torinese del Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, nel suo consueto appuntamento del lunedì pomeriggio con il Blog di Beppe Grillo si è soffermato sull'inchiesta avviata dalla Procura di Trani che vede fra gli indagati Silvio Berlusconi, Augusto Minzolini e Giancarlo Innocenzi. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che proprio ieri ha definito l'inchiesta di Trani come un'inchiesta risibile e incocepibile è indagato per concussione in quanto avrebbe fatto pressioni al direttore del Tg1, Augusto Minzolini, e al commissario dell'Agcom, Giancarlo Innocenzi, affinchè chiudessero alcune trasmissioni Rai molto scomode per il Governo in carica.

Marco Travaglio analizza alcuni passaggi delle intercettazioni telefoniche raccolte dalla Guardia di Finanza di Bari sui tre indagati. "C’è un passaggio -afferma Marco Travaglio- che riguarda Parla con Me, è un passaggio che riguarda Ballarò, c’è invece proprio una guerra quotidiana a Annozero, quindi il problema N. 1 è Annozero e queste intercettazioni vengono fatte tra il novembre e il dicembre, a quello che abbiamo pubblicato almeno del 2009, cioè quando Annozero riparte dopo i tentativi di sabotaggio fatti a settembre, vi ricordate il contratto mio, i contratti con la redazione, tentativi di rinviarne la partenza, pretesti di ogni genere, una volta partito poi Annozero ovviamente si occupa del caso della D'Addario, poi del caso Spatuzza, Ciancimino, Cosentino, il processo breve".

"Questi sono i temi -prosegue Marco Travaglio- che preoccupano maggiormente questi signori e è un formicaio che si mette in attività, tizio telefona a caio per cercare, l’obiettivo finale è chiudere la trasmissione, obiettivo contingente, impedire almeno che vengano trattati temi, come quelli che vi ho detto e mi ero dimenticato il caso Mills, perché a un certo punto Santoro mandò una docufiction, me la ricordo che ero la voce narrante che ripercorreva le vicende storiche, non le vicende giudiziarie che erano ancora per aria e sono ancora in parte per aria per Berlusconi, i fatti avvenuti nel caso Mills, e quindi questi erano terrorizzati e volevano, come linea strategica cercare un pretesto per chiudere la trasmissione, in via provvisoria impedire almeno che si occupassero una volta di Cosentino, una volta di Mills e una volta di Spatuzza, il problema qual è? E' che non riescono a trovare l'appiglio, perché? Perché Annozero è una trasmissione pluralista, è una trasmissione dove c'è il contraddittorio, dove abbondano le voci del centro-destra, anzi le voci proprio di Berlusconi, una volta c'è Ghedini e Belpietro, un altra volta c'è Sallusti e Gasparri, un'altra volta c'è... avete visto, ogni settimana ci sono 2, 3 esponenti del centro-destra con particolare riferimento all'area Berlusconi o alla persona Berlusconi, quindi è difficile dire che non c'è il contraddittorio, infatti qui non si contesta il contraddittorio".

"Quindi -sostiene Marco Travaglio- questo è il problema, Annozero buca l’agenda unica berlusconiana e impone all’attenzione delle persone dei temi che senza Annozero non ci sarebbero, non è un merito di Annozero, è un demerito di tutti gli altri che non fanno quello, perché Annozero non fa altro che fare quello che fanno i giornali liberi se ce ne sono e cioè parlare di tutto ciò che è di attualità a cominciare dalle cose che gli altri non dicono, è un fatto di mercato, non è mica un fatto di bravura! Per questo spenta anche quella fiammella il problema è risolto, il sogno di Berlusconi è quello che sta succedendo in questi giorni, da un mese Annozero non c’è, da un mese in televisione se uno vuole sapere qualcosa delle liste illegali, del decreto che salva le liste illegali, del caso di Girolamo, del caso dell’inchiesta di Trani etc., come fa guardando la televisione? Non fa, non c’è niente, ti racconta tutto Minzolini, Mimun sul Tg5, Fede, la televisione lottizzata dai partiti e non c’è nessuna finestra che si apre che non sia controllata da lor signori o da sua emittenza, questo è il suo sogno perché nelle telefonate è divertente perché si infrange anche contro non le resistenze, ma l’impotenza di persone che ritengono che quello che chiede Berlusconi sia troppo anche per loro che sono state messe lì da lui, c’è una patetica telefonata in cui pare che Masi, il direttore generale della RAI dica: ma come faccio io a chiudere una trasmissione prima ancora che vada in onda, presumendo che quella trasmissione violerà delle regole, ma non succede neanche nello Zimbabwe, mi aspettavo tra l’altro un’immediata protesta diplomatica dell’ambasciatore dello Zimbabwe che dicesse agli italiani: ma vergognatevi, noi non facciamo queste cose, queste cose le fate voi! Dite: non succede neanche in Italia, non nello Zimbabwe perché da noi sono superate da anni!".

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