Il Fatto Quotidiano, Marco Travaglio consiglia Gianfranco Fini: "Non fidarti di Giuliano Ferrara"

La Redazione
Il giornalista torinese Marco Travaglio ha scritto un articolo sul giornale Il Fatto Quotidiano nel quale ha dato dei suggerimenti al presidente della Camera, Gianfranco Fini. Marco Travaglio ha fatto intendere a chiare lettere nel suo articolo che uno dei pochi politici italiani del centrodestra che si salva è proprio Gianfranco Fini. E così il quotidiano Il Giornale è subito andato al contrattacco dichiarando che Marco Travaglio ha scaricato Antonio Di Pietro e Luigi De Magistris per fare spazio a Gianfranco Fini. Marco Travaglio in realtà ha consigliato Gianfranco Fini di non fidarsi del giornalista Giuliano Ferrara e ha elencato le motivazioni. I suoi consigli vengono considerati come dei veri e propri baci della morte dal giornalista del Fatto Quotidiano. "Stiamo parlando - scrive Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano - del maggior collezionista di fiaschi della storia moderna. In gioventù Giuliano Ferarara sposò la causa del comunismo: si sa com’è finita. Lui intanto si era già riaccasato nel Psi al fianco di Craxi. In breve tempo il più antico partito italiano fu accompagnato al cimitero, mentre Craxi, saggiamente consigliato di gridare al complotto anziché arrendersi e patteggiare, riparò in Tunisia inseguito dalle guardie. Nel frattempo il Platinette Barbuto era planato su Forza Italia. Berlusconi, ancora inesperto, lo nominò portavoce e ministro per i Rapporti col Parlamento. Mai, a memoria d’uomo, un governo ebbe peggiori rapporti col Parlamento, tant’è che il Cavaliere, in un attimo di sconforto, sbottò: “Mi servirebbe un portasilenzi”. Durò 7 mesi (non Ferrara: il governo). “Lascio la politica per sempre, non fa per me”, annunciò Ferrara".
"E fondò il Foglio, a spese di Veronica e dei contribuenti: un miracolo editoriale da 10 mila copie scarse, noto soprattutto per un “elogio di Previti” e per la strenua difesa del giudice Squillante (“un uomo probo”): il primo finì in galera, il secondo invece pure. Nel ‘97 Ferrara - prosegue Marco Travaglio - andò a dirigere Panorama, ma dovette presto lasciarlo, prima che l’abbandonasse anche l’ultimo lettore. Tornò alla politica, candidato del Polo al Mugello contro Di Pietro. Un’ecatombe biblica: 16%, minimo storico mai toccato dal centrodestra(....). Poi puntava tutto su Sarah Palin contro Obama (no comment), fondava la Lista No Aborto (raccogliendo più uova in faccia che voti). L’ultimo bacio della morte - continua Marco Travaglio - è stato per Ratzinger: infatti la Chiesa vive la peggior crisi in duemila anni e il Vaticano organizza tornei di rosari per strappare almeno un attacco del Foglio. Ora Ferrara ci riprova con Fini. Presidente, sia gentile, lasci perdere: ci serve vivo, nei prossimi anni".

Commenti