Inter, video esultanza Josè Mourinho: "Siamo stati una squadra di eroi"

di Domenico Giampetruzzi
L'Inter è riuscita a battere le due principali candidate alla vittoria finale della Champion's League edizione 2010 e cioè il Chelsea e il Barcellona anche o meglio soprattutto grazie al lavoro micidale e fantastico fatto finora dal suo allenatore: il portoghese Josè Mourinho. Lo Special One del calcio italiano si è dimostrato essere uno dei migliori anche contro squadre molto più forti e blasonate dell'Inter. Alla vigilia di Inter- Barcellona i giocatori e i tifosi blaugrana erano convinti di festeggiare la rinomata RIMONTA dopo la disfatta di Milano. Il calciatore difensivo Piquè aveva fatto la sua previsione contro i calciatori interisti: dopo la partita al Camp Nou odieranno il proprio mestiere. L'ex attaccante nerazzurro Ibrahimovic era convinto che il Barcellona facesse 4 0 5 goal come nella sfida dei quarti di finale contro l'Arsenal. Ma la squadra di Josè Mourinho ha retto bene e ha ingabbiato Messi e compagni lasciandoli a bocca asciutta!

«Siamo stati una squadra di eroi - esordisce Josè Mourinho ai microfoni della Rai -. Abbiamo lasciato il sangue. Gli altri dicevano che avrebbero lasciato la pelle, noi abbiamo lasciato il sangue. Ringrazio tutti, chi ha giocato e chi non ha giocato. Ringrazio tutti tifosi, quelli che erano qui e quelli che sono rimasti a casa. Quelli del Barcellona hanno festeggiato prima. Sono successe cose assolutamente incredibili. Adesso è la nostra festa. Voglio i tifosi all'aeroporto ad aspettare questi ragazzi spettacolari. Voglio i tifosi a Roma dove domenica abbiamo una finale con la Lazio (in campionato, ndr) e mercoledì quando avremo un’altra finale contro la Roma (in Coppa Italia, ndr)».
«Valdes - afferma Mourinho - come tutti gli altri si aspettava di vincere e ha avuto una sorpresa a San Siro. Abbiamo capito la loro paura e le loro difficoltà quando hanno messo le maglie (sull’ormai famosa “remuntada”, ndr). In 11 contro 11 magari oggi vincevano, ma prima della partita abbiamo avuto l’infortunio di Pandev. Chivu è stato spettacolare: si è preparato in cinque minuti, poi con tutti i cambi tattici è stata davvero difficile. Gli idranti (partiti a fine gara mentre i nerazzurri festeggiavano, ndr)? Erano per pulire il nostro sangue».
«Questa - dice Josè Mourinho - è la mia gioia. Le finali le puoi vincere, ma giocare quattro volte col Barcellona e due col Cheslea e arrivare qua è spettacolare. Possiamo vincere o non vincere, ma ora l’Inter è una squadra europea e se non vince quest'anno vincerà l’anno prossimo. Pensavo fosse impossibile avere più empatia con i tifosi rispetto a quella che avevo con quelli del Chelsea, ma qui ho trovato qualcosa di più. Perché alla fine ho fatto il gesto dei pollici? Era per i tifosi dell’Inter. Non potevo vederli, ma li sentivo e li ho sentiti nel momento della difficoltà. Per l’atmosfera che si era creata ci voleva coraggio a venire qui. Se il calcio italiano mi piace? No, non mi piace per niente. Lo rispetto ma non mi piace. Il mio futuro? Penso alle due finali di Roma, poi alle altre due partite di campionato, quindi alla finale di Madrid».

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