Partito democratico, Veltroni e Franceschini affossano Bersani

di Domenico Giampetruzzi
E' guerra aperta all'interno del Partito democratico. Una guerra spietata senza esclusioni di colpi. Si potrebbe dire una sfida tra fratelli coltelli. La caccia è a Pierluigi Bersani, segretario del partito più forte dell'opposizione. Gli ex segretari del Pd, Walter Veltroni e Dario Franceschini, hanno criticato senza appello la linea nefasta seguita dal loro segretario. "Il Pd o mantiene questa sua vocazione fatta di coraggio e innovazione o lentamente si spegne e si divide" aveva minacciato Dario Franceschini ieri davanti alla platea di Area democratica.

E l'ex leader popolare Pierluigi Castagnetti è stato ancora più diretto contro i vertici del suo partito: "La maggioranza persegue il disastroso disegno di disarticolare il paesaggio politico che fuor da metafora implica una spaccatura del Pd. E' il momento di dircelo chiaramente: non c'è qualcuno che se ne vuole andare. C'è qualcuno che vuole che qualcuno esca per riarticolare il paesaggio politico. E questa sarebbe una sciagura: sarebbe la fine del Pd". Oggi è tornato a fare la voce grossa l'ex segretario Walter Veltroni che non ha risparmiato critiche pesanti alla linea condotta da Pierluig Bersani: "Non possiamo continuare con i conservatorismi, serve che il Pd mantenga la sua identità, quel Pd che forse abbiamo messo troppo tempo a fare ma a nessuno è permesso di disfare. Se la destra è in crisi - sottolinea l'ex sindaco di Roma - l'ultima cosa che dobbiamo fare è chiuderci in noi stessi, loro possono frantumarsi ma se noi di fronte a questo riproponiamo una coalizione antiberlusconiana sbagliamo di grosso".

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