Patrizia D'Addario, pose sexy e intervista per il settimanale Interviu

di Domenico Giampetruzzi
La regina del gossip internazionale continua a far parlar di sè. L'escort barese, Patrizia D'Addario, dopo alcuni giorni di tregua ritorna alla ribalta dei rotocalchi rosa europei per le sue pose sexy e per un'intervista rilasciata al settimanale scandalistico spagnolo "Interviu". La notizia è stata data da "Novella 2000". La 40enne pugliese che è diventata famosa e popolare per le sue rivelazioni piccanti sulla "notte bollente" trascorsa a Palazzo Grazioli il 4 novembre 2008 con il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è riuscita ad ottenere ciò che voleva: denaro e popolarità. D'altronde la prorompente pugliese aveva in cassetto un progetto, quello di costruire un residence nel hinterland barese, che alla lunga non le avrebbe garantito soldi e denaro facili come invece è successo dopo la famosissima intervista rilasciata a "Il Corriere della Sera".
Secondo il blog di "Novella 2000" la D'Addario per posare seminuda e per rilasciare l'intervista al settimane spagnolo ha ricevuto 32.000 euro. Un'intervista per approfondire probabilmente le relazioni hot tra i politici potenti e le prostitute d'alto borgo. Non mancheranno cenni alla notte con Silvio Berlusconi. Una cifra abnorme per tutti ma non per lei, la regina del gossip dell'estate.
Il settimanale "L'Espresso" pubblica sul suo sito internet gli audio registrati a Palazzo Grazioli dall'escort barese. Ed è già boom di visite...
Intanto il legale del premier nonchè deputato del Pdl, Niccolò Ghedini bolla come invenzioni le intercettazioni telefoniche tra Silvio Berlusconi e l'escort barese. "Materiale -afferma l'avvocato Ghedini- senza alcun pregio, del tutto inverosimile e frutto di invenzione. Come risulta dagli atti la D'Addario ha consegnato delle registrazioni asseritamente eseguite, alla Procura della Repubblica di Bari, e che sono tuttora in possesso di tale Procura, sottoposte a regime del segreto di indagine e del divieto assoluto di pubblicazione. La veridicità e la liceità delle asserite registrazioni erano già state contestate. Alla luce della lettura di quelle pubblicate sul sito di Repubblica, e l'autorità giudiziaria competente si auspica verifichi come i giornalisti ne siano entrati in possesso - prosegue Ghedini - non si può che ritenere trattarsi di materiale senza alcun pregio, del tutto inverosimile e frutto di invenzione. Comunque la pubblicazione integra è di per sé un illecito che dovrà essere perseguito, e nei confronti di chiunque ritenesse di riprendere tale materiale saranno esperite tutte le azioni legali del caso".