Daniel Radcliffe, significativa donazione a un'associazione Usa che salva i giovani gay dal suicidio

di Domenico Giampetruzzi
Accettare il proprio corpo, accettare il proprio orientamento sessuale e la propria identità non è mai semplice soprattutto quando i giovani gay si trovano in una fase delicata e travagliata, come quella adolescenziale. Paure, odio e ansie trasmesse da una società post-moderna dove il diverso è sempre temuto, allontanato e sbeffeggiato dai gruppi. Fare coming out in famiglia con tutti i pro e i contro che ne derivano non è proprio una passeggiata per nessuno. Avere atteggiamenti un pò sdolcinati o effemminati, per un giovane gay, nelle scuole medie e superiori può esser motivo di scherno o bullismo. I casi di omicidio di gay in tutto il mondo fanno ancora impressione come d'altronde i numerosissimi casi di ragazzi che non sopportano più il peso di non essere accettati dalla società o dalla famiglia e decidono di farla finita per sempre. I casi in quest'ultimo caso soprattutto negli Usa sono in continuo aumento.
Proprio per questo il celebre maghetto Harry Potter di Hogwarts, Daniel Radcliffe, ha pensato caparbiamente di fare una cospicua donazione a un'associazione gay degli Stati Uniti. Uno strepitoso gesto d'amore e di acuta intelligenza. L'importo della donazione non è stato reso pubblico. L'associazione beneficiaria si chiama Trevor Project e fornisce supporto psichico e aiuto agli adolescenti lgbt americani che vogliono togliersi la vita.
"Sono lieto -ha dichiarato Daniel- di poter aiutare il Trevor Project che ogni giorno salva vite umane. È estremamente doloroso constatare come nel 2009 il suicidio sia una delle maggiori cause di morte dei giovani ed è veramente devastante apprendere che la percentuale dei giovani gay che tentano il suicidio è quattro volte maggiore rispetto ai coetanei etero. Mi auguro -ha concluso il 20enne attore- che la mia donazione possa dare maggiore visibilità a quest’associazione per far sì che molti omosessuali ne vengano a conoscenza: è di vitale importanza, infatti, che i giovani capiscano di non essere soli e che le loro vite hanno un valore reale".