di Domenico Giampetruzzi
In questa estate 2009 sono tanti e famosi gli outing di persone che posseggono sia gonadi maschili che femminili. L'ultimo caso è scoppiato durante i recenti mondiali di Berlino. Caster Semenya ha conquistato l'oro negli 800 metri femminili e subito dopo si sono scatenate indiscrezioni e rumors sulla sua identità sessuale. E' un uomo o una donna? Oppure è un ermafrodito?
Dilemmi che hanno colpito l'opinione pubblica mondiale sollevando dubbi anche nelle federazioni sportive di mezzo mondo.
La famiglia della 18enne sudafricana hanno difeso Semenya dichiarando che è donna al 100%. Una sua parente ha anche aggiunto che a Semenya, pur essendo donna, non piaciono i ragazzi.
Ma un ex allenatore della campionessa ha dichiarato che l'atleta è un ermafrodito. Secondo la fonte raccolta dal tabloid svizzero 'Blick' a seguito di una serie di test effettuati a marzo "Semenya non avrebbe dovuto essere in gara con le donne, ma i suoi funzionari sportivi avrebbero deciso di correre il rischio".
Un'accusa pesante rivolta a Ekkart Arbeit, ex allenatore capo degli atleti della Ddr che, secondo quanto scrive il Blick "sapeva come agire per far partecipare la Semenya a tutte le gare disputate finora" mediante una cura volta a ridurre il testosterone.
"I test non implicano il sospetto di un comportamento deliberatamente scorretto ma riguardano l'ipotesi di un'eventuale condizione medica che darebbe alla Semenya un vantaggio irregolare sulle sue rivali". Questo il commento della federatletica internazionale di atletica (Iaaf) sulla decisione di disporre dei test per stabilire l'identità sessuale di Caster Semenya. "La Iaaf -conclude la federazione- riconosce la delicatezza dell'argomento e deplora profondamente i sospetti alimentati in relazione alle ragioni per cui i test vengono condotti".
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