MAFIA-AFFARI-PD IN PUGLIA, LE ACCUSE CONTRO ALBERTO TEDESCO

di Domenico Giampetruzzi
Il pm, Desirèe Digeronimo, che sta indagando sul patto criminale tra politici del centro-sinistra e mafia locale non ha dubbi sul ruolo svolto dall'ex assessore alla Sanità della Regione Puglia, Alberto Tedesco. Era solido il rapporto tra il clan Strisciuglio del quartiere Libertà e alcuni politici del centro-sinistra regionale. Al capo di tutto vi era il senatore del Partito democratico, Alberto Tedesco.
"Tedesco -scrive il pm Degeronimo nel provvedimento- aveva nel sodalizio criminoso il ruolo di vertice mentre il suo collaboratore Mario Malcangi era il collegamento tra Tedesco e il mondo imprenditoriale ed era incaricato di tessere i contatti e a portare a compimento gli interessi del sodalizio. Interessi che spaziavano dalla gestione degli appalti per la sanità, all’accreditamento presso la Regione di strutture sanitarie private, alla nomina in quota politica dei direttori generali delle Ausl, ai concorsi per primario fino allo smaltimento dei rifiuti sanitari".
"Agli imprenditori e alle società – scrive il pm – viene garantita assistenza e un canale privilegiato per l’acquisizione di contratti, anche attraverso un illegale meccanismo di proroghe, per la fornitura di beni e/o servizi presso le Asl. Il sistema ideato da Tedesco poteva contare anche su soggetti intranei al sodalizio e cioè su alcuni manager delle Asl pugliesi, che sono indagati. Dall’indagine – sottolinea il magistrato – emergono anche i presunti interessi di Tedesco con il mondo imprenditoriale, nel quale figurano società direttamente o indirettamente riconducibili alla sua famiglia, che da sempre opera nel settore delle protesi sanitarie".
In una conversazione, intercettata con una microspia il 30 giugno del 2008 e riportata nel provvedimento, Tedesco parla con l'imprenditore Diego Rana di ipotetiche correzioni da apportare al piano sanitario. «Ti preparo un appuntino?» chiede l'imprenditore che gestisce a Bernalda (Matera) un centro di riabilitazione. E lui: «No! Non c'è bisogno. Basta che mi dici gli errori dove stanno».