di Domenico Giampetruzzi
"Vi porto i saluti di un signore, di un signore abbronzato. Barack Obama. Non ci crederete ma è vero e vi posso dire che hanno preso il sole in due, perché anche la moglie è abbronzata". Lo ha detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nel corso della festa del Popolo delle libertà a Milano. Il premier italiano si è poi soffermato sul presidente statunitense: "E' un presidente affidabile. Ha fatto un bel discorso all'Onu cambiando l'atteggiamento dei paesi non allineati verso gli Stati Uniti, che prima erano ostili. E questo fa bene anche a noi".
Il presidente del Cdm torna ad attaccare la sinistra sulla questione dei soldati morti in Afghanistan: "Si vergogni l'opposizione che inneggia a -6", con allusione alle scritte comparse sui muri di Milano che ricordavano i sei parà rimasti uccisi nell'attentato di Kabul. "Un'opposizione che brucia in piazza le sagome dei nostri soldati, che inneggia a -6 è inaccettabile. Vergogna, vergogna, vergogna".
Silvio Berlusconi ha poi aggiunto: "Questa sinistra non è cambiata. Vorrebbe trasformare il paese in una piazza urlante che condanna, quando in passato sono stati adoratori di tiranni sanguinari come Stalin, Mao e Pol Pot. In Afghanistan - spiega il premier- ci siamo e ci staremo perché abbiamo il dovere di costruire la democrazia, altrimenti le conseguenze ricadrebbero su tutti noi".
Il Pd e l'Udc sono insorti. Dario Franceschini osserva che il premier parlava "in playback" visto che "gli insulti sono gli stessi da quindici anni". "Vergognoso" viene definito l'intervento del Cavaliere anche da altri esponenti del Pd come Piero Fassino mentre il leader Udc, Pier Ferdinando Casini, arriva a chiedere l'intervento del Quirinale per "ristabilire la verità dei fatti". In serata la precisazione del sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Paolo Bonaiuti: "Berlusconi ha voluto semplicemente deprecare alcune scritte vergognose da attribuire non ai partiti della sinistra parlamentare ma a frange estreme della sinistra extraparlamentare".
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