di Domenico Giampetruzzi
Il direttore di Avvenire, Dino Boffo, ha comunicato in una lettera indirizzata al suo editore Angelo Bagnasco le proprie dimissioni in seguito alla nota vicenda sessuale- giudiziaria pubblicata da 'Il Giornale'.
Boffo secondo il documento giudiziario ebbe nel 2001 una tormentata e delicata relazione gay con uno sposato. Minacciò per telefono la moglie dell'uomo per godersi in pace la loro storia d'amore. La vicenda è nata dopo che il direttore di 'Avvenire' ha criticato i costumi e i comportamenti sessuali del premier Silvio Berlusconi. E così il direttore del giornale di proprietà della famiglia Berlusconi si è goduto a freddo la vendetta a colpi di gossip sul moralista cattolico.
La vicenda sessuale di Boffo ha ricevuto un eco e notevole rilievo sulla stampa nazionale ed estera. Primo perchè è un importante direttore di giornale. Secondo perchè è cattolico ed è direttore del quotidiano dei vescovi italiani. Terzo perchè c'è di mezzo l'omosessualità, tabù per la Chiesa Cattolica. E quarto perchè il giornalista cattolico che è sposato e padre di famiglia aveva una relazione gay anche con un uomo sposato.
Dino Boffo ha scritto nella lettera: "La mia vita e quella della mia famiglia, le mie redazioni, sono state violentate con una volontà dissacratoria che non immaginavo potesse esistere".
"Sono affari interni alla Chiesa", ha subito commentato Feltri. Il direttore de Il Giornale non pensava "minimamente a questo quando ho scritto e ho fatto scrivere le cose che hanno provocato tutto questo problema". "Immagino che Boffo avesse i suoi buoni motivi per dimettersi - ha continuato Feltri - la cosa che mi piacerebbe succedesse è che si tirassero fuori i documenti che provano che quanto scritto dal Giornale era del tutto fondato in maniera che si smettesse con attacchi sgangherati nei confronti del mio giornale e del sottoscritto, che degnamente lo dirige".
Il gesto di Boffo è stato nobile e signorile. Le dimissioni da direttore di Avvenire sono un ottimo esempio e devono essere prese come archetipo da tanti altri moralisti politici nostrani sempre pronti a difendersi le poltrone politiche ed istituzionali arrivando a negare e occultare anche la propria intelligenza e dignità umana.