di Domenico Giampetruzzi
«Vittorio Mangano fu assunto nella tenuta di Arcore di Silvio Berlusconi per coltivare interessi diversi da quelli per i quali fu ufficialmente chiamato da Palermo fino in Brianza». Il procuratore generale Antonino Gatto si è così espresso nella requisitoria del processo al senatore Marcello dell'Utri per concorso esterno in associazione mafiosa. Il parlamentare del Pdl è stato condannato in primo grado a nove anni di carcere. Davanti alla seconda sezione della Corte di appello di Palermo, il pg Gatto ha dichiarato: «Ma davvero non fu possibile trovare in Brianza persone capaci di sovrintendere alla tenuta di Arcore? Davvero dall'estremo nord ci si dovette spostare a Palermo per trovare una persona che non conosceva la zona e le coltivazioni brianzole? In realtà - ha proseguito Gatto - non solo Mangano di cavalli e di coltivazioni non sapeva nulla: ma se guardiamo i suoi numerosissimi precedenti penali, gli interessi che coltivava erano di tutt'altra natura rispetto a quelli agricoli».
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