Annozero, il sexgate D'Addario fa volare l'Auditel: oltre 7 milioni di telespettatori e quasi il 30% di share
Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha fatto di tutto per evitare che l'escort pugliese Patrizia D'Addario, con la quale ha trascorso due notti bollenti a Palazzo Grazioli, andasse in tv al programma Annozero di Raidue. Il premier aveva dato ordini ai suoi uomini di studiare qualsiasi strategia utile oltre alle dovute pressioni ma non c'è riuscito. Berlusconi ha poi ordinato ai suoi parlamentari di non partecipare alla trasmissione Annozero di Michele Santoro perchè è una trasmissione poco seguita o meglio come l'ha definito il ministro Scajola alcuni giorni fa è una trasmissione spazzatura. Nonostante tutto il tenace giornalista-presentatore Rai è riuscito nell'impresa di portare per la prima volta nella tv generalista italiana la popolare escort barese per raccontare alcuni particolari del sexgate all'italiana che negli ultimi mesi ha sbancato nei giornali e nelle tv di tutto il mondo. In tutto il mondo ma ovviamente per volontà tacita non in Italia. La seconda puntata di Annozero ha totalizzato record su record mai toccati nella storia della televisione italiana per un programma politico della seconda rete: 7 milioni 338 mila telespettatori e uno share del 28,92%. Un parterre di ospiti di tutto rispetto: il sindaco Pd di Bari Michele Emiliano, il direttore di 'Libero' e il vicedirettore de 'Il Giornale' che hanno difeso astutamente e caparbiamente il premier Berlusconi rilanciando molto bene sul vergognoso scandalo della sanità pugliese orchestrato dalla sinistra regionale, la giornalista de 'Il manifesto' Norma Rangeri, la giornalista di Sky Maria Latella e in collegamento da New York il Premio Pulitzer, Carl Bernstein. Quest'ultimo è rimasto sbigottito e incredulo dello stato di salute dell'informazione mediatica in Italia accusando il premier Silvio Berlusconi di voler portar una delle democrazie occidentali più importanti del mondo allo stalinismo sovietico. L'escort pugliese ha confermato in diretta tv di fare l'escort aggiungendo che anche il premier Silvio Berlusconi era a conoscenza che lei fosse un'escort. Tesi che smonterebbe le candide difese dello stesso premier. Eppure fa una certa impressione ascoltare alcune dichiarazioni di esponenti del Pdl che danno il premio spazzatura della tv italiana ad Annozero. La tv italiana è piena di personaggi spazzatura anche nelle reti Mediaset oltre che nella Rai. La tv generalista made in Italy è piena di programmi spazzatura. La tv italiana non si è mai preoccupata di ospitare mafiosi, farabutti,corruttori,ladri e delinquenti come in questo caso. Sulla presenza della D'Addario al programma Annozero si era scatenata una polemica infernale. Eppure secondo me è stata una puntata eccelsa dove il presentatore Santoro è stato più equilibrato del solito e dove il giornalista Marco Travaglio è stato meno-antiberlusconiano del solito. L'escort D'Addario è riuscita a controbattere mossa su mossa alle domande dei giornalisti ed è riuscita a non perdere le staffe quando è stata sottoposta ad un vero e proprio interrogatorio sulla sua vita privata dal direttore di 'Libero' Maurizio Belpietro. Domande che se venivano sottoposte al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi quest'ultimo non avrebbe minimamente risposto come ha fatto per le 10 domande de 'La Repubblica'. E allora mi chiedo il vero giornalismo a 360° si dovrebbe fare solo quando hai di fronte cittadini comuni e indifesi come Alberto Stasi o Patrizia D'Addario mentre ai potenti politici non si dovrebbe domandar nulla fatta eccezione per le questioni da loro esplicitamente richieste? E' questa la verà democrazia? E' questo il vero pluralismo a cui si ispira una parte del centro-destra? Un presidente del Consiglio deve essere osannato sempre e comunque nelle reti tv pagate dal canone? Il servilismo dei giornalisti alla Emilio Fede e Bruno Vespa deve contagiare tutti i giornalisti della carta stampata e televisiva? Vogliamo il pensiero unico? O esiste nell'A-B-C della nostra Costituzione una parte riservata ai diritti e alle libertà dei cittadini relativa alla manifestazione di opinione, pensiero e informazione?
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