di Domenico Giampetruzzi
La sentenza della Corte costituzionale sull'incostituzionalità del Lodo Alfano è subito rimbalzata in rete, nei media e giornali online di tutto il mondo.
In Italia vi è il partito dell'Italia dei valori e i grillini che stanno stappando bottiglie di spumante esortando il premier Silvio Berlusconi a dimettersi. Più cauti e sereni il partito dell'Udc e il Pd. Il Pdl si schiera compatto nel denunciare una sentenza ingiusta che è soprattutto politica.
«Il presidente Berlusconi -dichiara Felice Belisario dell'Idv- farà bene a prendere le valige e a cambiare aria. Per l'Italia dei Valori è un buon giorno oggi. È la vittoria del diritto, dell'Italia dei Valori e di un milione di cittadini che hanno firmato per mandare gambe all'aria questa porcheria».
"Si rispetti il pronunciamento della Corte Costituzionale. Questo non vuol dire dimissioni nè elezioni", afferma il presidente dell'Udc Rocco Buttiglione. "Ognuno è libero di condividere o meno i pronunciamenti della Corte Costituzionale sul Lodo Alfano, ma tutti - sottolinea Buttiglione- sono tenuti a rispettarli. Questo non vuol dire che Berlusconi debba dimettersi: chi ha la maggioranza ha il diritto-dovere di governare. Per lo stesso motivo nessuno pensi di convocare elezioni anticipate contro la Corte Costituzionale. Non lo diciamo certo perchè l'UDC abbia paura delle urne, da cui uscirebbe sempre più rafforzato, ma lo diciamo per responsabilità istituzionale e per il bene del Paese".
«Mi pare -dice Pierluigi Bersani del Pd- che la decisione metta un punto fermo e dica che senza una legge costituzionale Berlusconi e le alte cariche sono cittadini come tutti gli altri e sono tenuti a sottoporsi a giudizio. Berlusconi continui a fare il suo mestiere sapendo che deve andare a sentenza».
"La Corte, un tempo costituzionale, da oggi non è più un organo di garanzia, perchè smentendo la sua giurisprudenza ha emesso una decisione politica che non priverà il Paese della guida che gli elettori hanno scelto e costantemente rafforzato di elezione in elezione" è il giudizio del presidente dei senatori del PdL, Maurizio Gasparri. "È una giornata buia per i valori della legalità - ha aggiunto Gasparri - e che segna il tramonto di una istituzione che ha obbedito a logiche di appartenenza politica e non a valutazioni di costituzionalità".
Questo il commento del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi: "Vado avanti, la corte è di sinistra. Queste cose mi fanno un baffo".
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