De Magistris lascia la magistratura e attacca pesantemente il presidente della Repubblica Napolitano

di Domenico Giampetruzzi
L'ex pm Luigi De Magistris ha inviato una lettera al quotidiano 'Il fatto' per presentare pubblicamente le sue dimissioni dall'ordine giudiziario. La lettera è stata indirizzata al presidente della Repubblica nonchè presidente del Consiglio superiore della magistratura, Giorgio Napolitano.
L'eurodeputato dell'Italia dei valori attacca pubblicamente il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per non esser stato a fianco dei servitori dello Stato che si sono imbattuti nel cancro della democrazia, nelle collusioni più terribili tra criminalità organizzata e poteri deviati.
"Sono stato -ha esordito l'ex pm- isolato e ostacolato dai mafiosi di Stato. E` una lettera che non avrei mai voluto scrivere. E` uno scritto che evidenzia quanto sia grave e serio lo stato di salute della democrazia nella nostra amata Italia. E` una lettera con la quale Le comunico, formalmente, le mie dimissioni dall`ordine giudiziario".
De Magistris ha poi aggiunto: "Gli ostacoli più micidiali all`attività dei servitori dello Stato sono i mafiosi di Stato. E per fermare questi servitori dello Stato, sottolinea de Magistris, oggi, non è più necessario ucciderli perchè si può raggiungere lo stesso risultato con modalità diverse: al posto della violenza fisica si utilizza quella morale, la violenza della carta da bollo, l`uso illegale del diritto o il diritto illegittimo, le campagne diffamatorie della propaganda di regime".
L'ex pm lancia infine un duro attacco finale al presidente Napolitano: "Perché, sig. Presidente, non è stato vicino ai servitori dello Stato che si sono imbattuti nel cancro della democrazia, nelle collusioni più terribili tra criminalità organizzata e poteri deviati? Non ho mai colto alcun segnale da parte Sua in questa direzione, anzi".
Un anzi quello di De Magistris che farebbe intendere che il presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano è colluso con la mafia....

Commenti

Anonimo ha detto…
UN PENSIERO PER IL PRESIDENTE:
SI SENTE DI LASCIARE ALLE GENERAZIONI FUTURE QUESTA SITUAZIONE DI DEGRADO ?
NON CREDE DI DOVER FAR SENTIRE LA SUA VOCE ?
LA PROPRIA DIGNITA' NON PUO' ESSERE IMMOLATA NEMMENO AD UN RUOLO IMPORTANTE COME IL SUO !!!
BASTA CON LA SCUSA DEL "RUOLO" ISTITUZIONALE, ATRIMENTI LE GENERAZIONI CHE VERRANNO LA RICORDERANNO CONFONDENDOLA CON LA FECCIA CHE SI SFORZA DI NON VEDERE !!!