L'ex governatore siciliano Cuffaro ha sostenuto e rafforzato l'associazione mafiosa Cosa Nostra

di Domenico Giampetruzzi
L'ex governatore della Sicilia nonchè attuale senatore dell'Udc, Totò Cuffaro, ha consapevolmente e fattivamente contribuito al sostegno e al rafforzamento dell´associazione mafiosa 'Cosa Nostra' attraverso una serie di comportamenti e di contatti con esponenti mafiosi, da Giuseppe Guttadauro, boss di Brancaccio, a Nino Rotolo, storico capomandamento di Pagliarelli. Lo hanno dichiarato il procuratore Francesco Messineo e il sostituto Nino Di Matteo alla luce delle rivelazioni dei pentiti Maurizio Di Gati e Angelo Siino.
L'attuale senatore dell'Udc avrebbe intessuto uno stabile legame con la mafia siciliana fin dal 1991. Un legame solido e costruttivo basato su voti, affari e riunioni. Per l'ex governatore Cuffaro si profila un nuovo processo per concorso esterno in associazione mafiosa.
Ecco alcune testimonianze fornite dal pentito agrigentino Di Gati e pubblicate sul periodico 'L'Espresso' relative alle elezioni regionali del 2001, quando ricevette un messaggio ben preciso dai boss Domenico Virga e Leo Sutera. Con quest'ultimo Di Gati era in affari.
"Tramite il dottore Guttadauro, a nome di Provenzano, arriva l´ordine di votare Cuffaro, un cristianu a disposizione nostra come presidente della Regione".
"Io -prosegue Di Gati- chiesi a Sutera: 'E a noi che ce ne viene?' e Sutera mi riportò due promesse di Cuffaro: il progetto su una grossa discarica ad Aragona e un termovalorizzatore per i rifiuti nella zona di Casteltermini... ci offriva vari posti di lavoro, sia per realizzarla che per mettere dipendenti dentro queste cose".
Di Gati inoltre riferisce della presunta risposta di Cuffaro alla richiesta di incontro: "Non venite in ufficio alla presidenza, ci vediamo domenica mattina perché a casa mia ho gli sbirri appresso e non mi posso muovere".
Mafia e politica rappresentano il binomio perfetto del nostro Paese all'estero. E come dargli torto? E' mai possibile che questi cristiani continuino a rappresentare l'Italia nel nostro Parlamento??? E i partiti politici cosa fanno? Nulla...anzi li accolgono a braccia aperte come il caso del senatore pugliese Alberto Tedesco che dopo lo scandalo sanità-mafia-affari in Puglia quando era assessore regionale è stato ben accolto al Parlamento dal Partito democratico. Anche gli stessi partiti e i rispettivi dirigenti sono complici degli intrecci sempre più solidi e fruttiferi tra mafia e potere. Un tumore quello della mafia sempre presente nella nostra Italia e che gode di grande ammirazione negli apparati alti della politica italiana. Che vergogna...

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