di Domenico Giampetruzzi
Emerge sempre di più giorno dopo giorno la consapevolezza che il mondo politico nazionale, regionale, provinciale e perfino comunale si occupi di tutto e di più tranne che delle problematiche giovanili. Ogni giorno si sente parlar di terrorismo islamico, di matrimoni gay, di crisi economica, di crisi politica europea, di partito unico, di primarie, di famiglia come valore fondante della nostra civiltà e di quanto altro ancora…
Non vi è nessuno che invece parla seriamente di noi giovani, delle nostre problematiche, del nostro avvenire, del lavoro e di strategie o piani di sviluppo. Nulla di nulla. Sembra di vivere nel deserto. Ciò è gravissimo come d’altronde lo è il comportamento e l’atteggiamento della classe politica attuale di fronte a tali problemi. Il futuro è nostro però non ce lo possiamo costruire da soli dato che esso viene influenzato nel bene ma soprattutto oggi nel male dal mondo politico. Un mondo politico che si allontana sempre di più dai giovani e soprattutto da larghi strati della società dato che pensa solamente e purtroppo anche malamente al presente.E’ risaputo che agli stessi parlamentari ciò che interessa sono i propri problemi e cioè pensioni e stipendi faraonici,ecc. e non i problemi della comunità giovanile e dei propri familiari!!! Infatti i propri figli o nipoti( i cosiddetti figli di papà) non avranno in tal senso nessun problema visto che possono vivere anche di rendita.
I veri problemi sorgono per tutti quei giovani che vivono in famiglie con condizioni economico-sociali disagiate o disastrose e in misura minore anche per coloro che vivono nelle famiglie del ceto medio anch’esse stuprate dalla moneta unica(l’euro) e da una crisi economica che sembra irreversibile. Le prese per i fondelli da ambedue gli schieramenti a tal proposito non fanno ormai nessun effetto.Le vie d’uscita per noi giovani non sono molte e anche il cosiddetto lavoro flessibile o temporaneo può essere utile per uno studente universitario ma non per giovani sposi o conviventi poiché esso produce solamente insicurezza e depressione.
Entrare oggi nel mondo del lavoro significa entrare in un labirinto di burocratizzazione e di sconforto. Per fare addirittura un semplice lavoretto bisogna presentar fior di domande e curriculum vitae per poi poter partecipare ad una selezione che una volta superata ti comporta un misero stipendio da terzo mondo. La crisi economica attuale ci voleva per oscurarci ancora di più il nostro futuro!!!Ci domandiamo è davvero legittimo vivere in tale contesto??? Eppure la nostra Costituzione riconosce all’articolo 1 come principio fondamentale il lavoro: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”. Fortunatamente è il primo articolo della nostra Costituzione repubblicana altrimenti vivremmo nel mondo dei balocchi di Pinocchio. Un altro dato allarmante è il fatto che i nostri Governi sia di centro-sinistra e sia di centro-destra investono sempre di meno nella ricerca e nell’innovazione, cioè nei cosiddetti motori dello sviluppo economico.
Ci domandiamo fino a quando durerà questo status quo???La tematica affrontata rappresenta una questione generale e di grande rilevanza che non può interessare solo il centro-sinistra o il centro-destra come anche solo i giovani di sinistra o i giovani di destra ma riguarda l’intera comunità nazionale la quale non può e non deve assolutamente sorvolare,come fa oggi, questi problemi.
Articolo pubblicato il 19 luglio 2005 sul blog Liberalgiovani
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