Annozero senza Marco Travaglio? Michele Santoro non ci sta

di Domenico Giampetruzzi
Nelle ultime settimane il clima in Rai si è surriscaldato come non mai. La possibilità di non veder più in onda trasmissioni tv importanti, popolari e con un ottimo successo di pubblico come 'Report' e 'Annozero' hanno fatto alimentare i dubbi a quanti sostengono che dietro tutto ciò si nasconde la mano e la volontà del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Il premier italiano nei giorni scorsi dalla trasmissione di Raiuno 'Porta a Porta' ha definito e bollato come farabutti i giornalisti di sinistra della carta stampata e delle televisioni.
Il conduttore di 'Annozero' è intervenuto pubblicamente in conferenza stampa per presentare la nuova edizione del suo programma con tutti i problemi e le difficoltà che ha dovuto superare. L'ultimo ostacolo è la probabile assenza del giornalista antiberlusconiano per eccellenza, Marco Travaglio. La coppia di successo del giornalismo italiano rischia appunto di dividersi, ma non per il presentatore che lancia un ultimatum.
"Marco - dice Santoro- sarà nella nostra puntata che si intitolerà 'Farabutti' e tratterà della libertà di informazione nel nostro Paese. Se non c'è lui non c'è Annozero. Annozero e Travaglio sono la stessa cosa. Non sappiamo ancora se Marco Travaglio avrà il suo contratto o no. Una situazione di una gravità inaudita visto che Travaglio ha dichiarato da parte sua di non essere però ancora stato chiamato dall'Azienda per firmare il contratto". Il conduttore televisivo ha poi aggiunto: "Annozero l'anno scorso ha fatto 34 prime serate con un budget che è la metà nelle prime serate di Raidue, portando a casa anche un risparmio sul budget. Si ripaga i costi esclusivamente con le entrate pubblicitarie. Che senso ha -chiede provocatoriamente - per la Rai che programmi come Annozero e Report siano oggetto di discussioni? Dove nascono queste discussioni dentro o fuori l'azienda? Non posso intravedere -conclude Santoro- una ragione aziendale per quello che sta succedendo, devo pensare che sta tornando dal passato una figura come Licio Gelli che vuole la distruzione del servizio pubblico".
Lo scrittore e giornalista Marco Travaglio si è detto mortificato per tutta la situazione e ha affermato: "Oggi in tv entrano assassini, stupratori e canari ma nessuno mi ha spiegato cosa ho fatto di male, essendo tra l'altro incensurato. Almeno aspettino che io faccia qualcosa".

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