Foto Michelle Obama-scimmia, Google si scusa ma non la toglie

di Domenico Giampetruzzi
La foto modificata del volto di Michelle Obama sovrapposta a quello di una scimmia sta scatenando una marea di polemiche. La foto contraffatta a sfondo razzista è apparsa per la prima volta su Google la settimana scorsa. La foto incriminata della first lady americana era stata rimossa dalla potente società americana eliminandola dai risultati della ricerca.
La foto è però oggi ancora presente nella ricerca immagini del motore di Mountain View. Google non potendo intervenire drasticamente sul "fattaccio" è così corsa ai ripari. Ha chiesto scusa alla moglie di Barack Obama mediante una strategia pubblicitaria. Google ha acquistato un link sponsorizzato per scusarsi e spiegare le motivazioni: «Anche inserendo chiavi di ricerca apparentemente innocue, a volte possono apparire contenuti offensivi».

Una strategia che era già stata utilizzata in passato per altri casi simili definiti di "googlebombing" che hanno come obiettivo quello di influenzare il ranking di un sito. «Tuttavia i risultati sono un riflesso di ciò che è disponibile su Internet. Tra questi criteri, però -scrivono da Google - non trovano spazio le opinioni di quanti lavorano a Google o i convincimenti della maggior parte delle persone. Non rimuoviamo una pagina dai nostri risultati solo perché il suo contenuto è impopolare o perché riceviamo lamentele a riguardo». Una giustificazione per dire "scusate del contenuto ma non lo togliamo".

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