di Domenico Giampetruzzi
In questi ultimi giorni è in atto una vera e propria faida interna nell'Italia dei valori.
Il partito guidato dall'ex pm Antonio Di Pietro sta diventando sempre di più un movimento importante e decisivo nell'arena politica italiana. Il risultato delle ultime elezioni europee ha confermato il tutto. Uno dei personaggi politici più importanti di quest'ultimo periodo dell'Idv è sicuramente l'ex pm Luigi De Magistris. Le sue idee e le sue opinioni risultano essere molto scomode per molti dirigenti del partito e soprattutto non vengono viste di buon occhio anche dallo stesso leader Di Pietro. Lo schiaffo elettorale ricevuto dalle europee 2009 è stato molto forte anche per lo stesso ex pm di Mani pulite.
Esser fondatore-leader-padre-padrone di un partito come l'Idv per tanti anni e per di più ricevere meno voti dell'ultimo arrivato (De Magistris) è stato un vero e proprio trauma. Luigi De Magistris prese infatti 416.357 voti, Antonio Di Pietro 397.781 e Sonia Alfano 142.469.
Se a ciò si aggiungono le legittime pretese di Luigi De Magistris e di Sonia Alfano per una maggiore democraticità all'interno dell'Idv allora l'ex pm di Milano se ne va in escandescenza. Come si dice in gergo Di Pietro sta perdendo le staffe. Pertanto inizia a preparare la sua guerra interna contro il collega pm De Magistris in vista della resa dei conti: congresso del 6-7 febbraio 2010.
Eppure mi sembra logico e naturale presentare quelle proposte poichè i voti in una democrazia contano molto ed è giusto aprire un confronto all'interno del partito soprattutto quando il capo prende meno voti dei suoi discepoli politici. Qualcosa sicuramente non va ed è opportuno aprire un costruttivo e serio dibattito.
Recentemente ha fatto molto discutere all'interno dell'Idv le numerose e trasparenti domande che il giornale di area grillina-dipietrista, Micromega di Paolo Flores D'Arcais, ha posto al leader Di Pietro.
Secondo alcuni collonelli dell'Idv, tutti dipietristi, quelle domande provenivano dallo stesso De Magistris.
La situazione all'interno del partito non è certo delle migliori. Numerosi dirigenti dell'Idv hanno abbandonato il partito, altri vanno e poi ritornano. Il mondo del web che è il principale canale di riferimento per l'Idv si sbilancia a favore di De Magistris e chiede a Di Pietro di farsi da parte.
I colonnelli dipietristi ormai hanno gettato la maschera e minacciano De Magistris di adeguarsi alle loro regole oppure di andarsene. Bel senso di democrazia. Alla faccia della trasparenza e della libertà di opinione.
Il capogruppo alla Camera, Massimo Donadi, sull'europarlamentare De Magistris ha dichiarato: «La grandezza di un uomo si misura con la sua capacità di resistere al successo e il risultato delle europee gli ha dato alla testa. E poi questa volontà di presentarsi come moralizzatore dell’Idv, uno che alle riunioni non parla, e poi leggiamo le sue opinioni sui giornali. Eravamo all’8 per cento ben prima che arrivasse. De Magistris faccia retromarcia o lasci il partito».
L'europarlamentare dell'Idv, Sonia Alfano, difende De Magistris: «Le parole di Donadi? Assolutamente fuori luogo. Il partito recepisca le richieste che vengono dalla base».
La guerra è appena cominciata speriamo che si affronti in modo corretto e leale all'interno del partito.
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