Le opposizioni chiedono le dimissioni da sottosegretario a Cosentino: ecco i commenti politici

di Domenico Giampetruzzi
La camorra nel Governo. E' questa la prima pagina della copertina del settimale 'L'Espresso' in vendita nelle edicole. Un titolo forte che testimonia il danno di immagine e di credibilità che l'esecutivo guidato dal premier Silvio Berlusconi sta subendo per la recente vicenda giudiziaria che vede coinvolto Nicola Cosentino, l'attuale sottosegretario dell'Economia. Cosentino è accusato dai pm di Napoli di concorso esterno in associazione mafiosa per i suoi rapporti con il potente clan camorristico dei Casalesi.
Secondo i pentiti di mafia Nicola Cosentino è il principale referente politico della camorra. La questione ha sollevato due fronti all'interno del Pdl tra chi si schiera dalla sua parte come Bocchino, Capezzone, Ghedini e Bondi e chi invece come il presidente della Camera Fini e il ministro La Russa che prendono le distanze.
Le opposizioni hanno chiesto al sottosegretario del Tesoro di dimettersi dalla carica. Ecco i principali commenti alla richiesta di arresto di Cosentino da parte dei pm napoletani.
''Da un anno Sinistra e Liberta' chiede con chiarezza al sottosegretario Cosentino di fare un passo indietro, nel silenzio o nell'imbarazzo delle altre forze politiche del centrosinistra''. Lo afferma Claudio Fava, del coordinamento nazionale di Sinistra e Liberta' che aggiunge: "La sua candidatura alla presidenza della Regione Campania, a questo punto, sarebbe oltre che inopportuna, fortemente offensiva per le Istituzioni e per i cittadini di quella regione che in tanti hanno fatto della battaglia alla camorra una ragione di impegno civile e morale''.
Il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, chiede al governo di valutare attentamente la colossale questione di opportunità in riferimento alla presenza nell'esecutivo di Nicola Cosentino.
''La richiesta d'arresto della procura di Napoli nei confronti di Nicola Cosentino dovrebbe portare alle dimissioni immediate del sottosegretario. Che Paese e' diventato questo, dove ad un politico indagato per i suoi rapporti con la camorra e' impedito di candidarsi alla presidenza della regione, ma e' consentito rimanere al suo posto di sottosegretario? La credibilita' della politica italiana, dopo episodi come questo, e' prossima allo zero''. Lo afferma il capogruppo dell'Italia dei Valori alla Camera Massimo Donadi.

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