di Stefano Giacalone
Il Natale e il Capodanno si festeggiano in Giappone in modo diverso rispetto all'Italia. Chi di voi c'è stato, lo sa già!
Il Natale è considerata una festa da trascorrere insieme al proprio innamorato. Infatti ci si scambia un regalo e di solito si va fuori a cena per festeggiare. Questo modo giapponese di vivere il Natale è dovuto anche al fatto che i giapponesi, essendo buddisti, non vedono il Natale come una ricorrenza religiosa, ma un'occasione commerciale, importata dall'Occidente, e quindi un buon motivo per festeggiare.
Invece il Capodanno è la festa religiosa più importante del Giappone. Il Capodanno innanzitutto porta nuova vita, nuove speranze, e la possibilità di ricominciare di nuovo qualcosa, ed ha un inizio ed una fine ben precisi: 1 Gennaio e 31 Dicembre. Il termine giapponese per Capodanno è O-shogatsu, che letteralmente significa "mese giusto, adatto", il mese adatto per i propositi del Nuovo Anno e per la determinazione di ottenere prosperità e felicità nei mesi a venire. La fine di dicembre è il periodo indicato per spedire le cartoline d’auguri per l’Anno Nuovo, in cui, oltre ai saluti convenzionali come “Buon Anno Nuovo”, si aggiungono notizie recenti su se stessi o i buoni propositi che si vogliono attuare.La sera della vigilia si mangiano i toshikoshi soba, spaghetti di riso che simboleggiano la lunga vita, in pratica il piatto che ha lo stesso significato delle nostre lenticchie!
La mattina del primo giorno dell’anno si beve il fukucha, il thè della buona fortuna, un thè verde servito con un’albicocca conservata in salamoia in ogni tazza (dai tempi antichi si riteneva che thè ed albicocca tenessero lontana la tristezza); il toso, un particolare sake aromatizzato con varie erbe e spezie (pepe, ginger, cannella, rabarbaro, ecc.) che da un punto di vista simbolico è ritenuto allontanare le malattie, da un punto di vista medico stimola la digestione e la circolazione sanguigna. I bambini attendono in modo particolare il Capodanno, perchè ricevono dai genitori e dai parenti regali in denaro; la quantità è basata sull’età del bambino. Questa usanza è chiamata otoshidama. Messi insieme questi soldi raggiungono parecchie migliaia di yen.
Beati loro!
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