La Redazione
Marco Travaglio e Peter Gomez hanno scritto un interessante articolo sul giornale "Il Fatto Quotidiano" per analizzare tutti i retroscena dell'ultima sentenza della Cassazione sul caso Mills. I due giornalisti e intelettuali hanno affrontato la questione con schiettezza e sincerità senza nascondersi e senza nascondere nulla ai propri lettori. Ciò che invece non ha fatto ad esempio il Tg1 di Minzolin che in merito alla sentenza di condanna definitiva dell'avvocato inglese David Mills ha parlato di assoluzione. La sentenza ha invece stabilito che il legale è stato corrotto dal presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per rilasciare testimonianze false nei processi All Iberian e Guardia di finanza ma grazie alla prescrizione si ridiventa puliti e trasparenti... Marco Travaglio e Peter Gomez, due giornalisti liberi e indipendenti della carta stampata, hanno ripercorso tutta la storia che vede coinvolti Silvio Berlusconi e l'avvocato David Mills soffermandosi sulle famosi leggi ad personam utili per il premier italiano.
"Nell’ottobre 2009 -scrivono Marco Travaglio e Peter Gomez- la Corte costituzionale cancella il lodo Alfano e il Tribunale di Milano rimette in pista il processo a Berlusconi (che ricomincia oggi dinanzi a un collegio diverso da quello che ha condannato Mills). Tutti attendono il verdetto della Consulta perché, se assolvesse Mills, anche Berlusconi sarebbe salvo e non dovrebbe più ricorrere ad altre leggi ad personam già in gestazione (processo breve e/o legittimo impedimento come “ponte” verso la soluzione finale: lodo Alfano costituzionale per alte cariche e ministri o, in alternativa, ripristino dell’immunità parlamentare ). L’altro ieri la Corte ha invece confermato che Mills (e dunque Berlusconi) il reato l’ha commesso, tant’è che l’ha condannato a risarcire la presidenza del Consiglio con 250 mila euro per i danni arrecati all’imparzialità della giustizia. Quanto alla pena, non ha potuto applicarla perché il processo è durato tre mesi di troppo: il reato si è estinto a fine 2009". "Ora -proseguono i due giornalisti-, senza la ex Cirielli il reato si estinguerebbe nel 2014. Dunque Mills sarebbe stato condannato a 4 anni e 6 mesi. Senza il lodo Alfano, anche Berlusconi sarebbe stato condannato a una pena almeno equivalente, se non addirittura superiore in quanto corruttore. Senza l’indulto esteso alla corruzione giudiziaria, entrambi i condannati non beneficerebbero dello sconto di un terzo e sarebbero finiti in carcere. E, senza la norma salva-ultrasettantenni contenuta nell’ex Cirielli, Berlusconi finirebbe in carcere senza nemmeno poter chiedere i domiciliari. In più, dall’altroieri, sarebbe interdetto in perpetuo dai pubblici uffici, pena accessoria obbligatoria per legge in caso di condanna per questo tipo di reato. Dunque la giunta per le elezioni e poi l’aula della Camera dovrebbero dichiararlo decaduto da deputato e ineleggibile per sempre, come hanno fatto tre anni fa per Previti. Mai come in questo momento, Mr.B. deve rivolgere un pensiero riconoscente alla sua maggioranza e anche al grosso della cosiddetta opposizione che, ciascuna secondo le proprie possibilità, l’hanno salvato dalla galera".
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