La Redazione
Il presidente della Camera, Gianfranco Fini, è stato ospite a Oristano nel teatro Garau e ad ascoltarlo vi erano i ragazzi del liceo De Castro. La terza carica dello Stato non si è sottratto alle domande dei giornalisti e con tutta franchezza e sincerità ha dichiarato che il suo partito, il Popolo della libertà, così com'è non gli piace. La dichiarazione di Gianfranco Fini ha fatto scalpore nel centrodestra e lo stesso presidente della Camera ha commentato giustamente: «Fa più rumore una mia dichiarazione sul partito, o su un rivale politico, rispetto a concetti più elevati, magari sul futuro dei nostri ragazzi».
Il presidente della Camera è tornato a parlare del suo libro, della legge elettorale che va cambiata, del rispetto delle regole e del rapporto sempre più distante tra politica e giovani. «Mi riaggancio al concetto espresso questi giorni dal capo dello Stato: la democrazia è tale solo se in presenza del reciproco rispetto delle istituzioni. Senza questi princìpi e regole costituzionale non ci sono le condizioni per un confronto democratico. Sono d'accordo -ha poi dichiarato Gianfranco Fini- per tagliare in modo netto la spesa pubblica, ma tutti devono pagare le tasse, tutti». Il Presidente Fini ha detto che non ci deve essere nessun taglio alla sicurezza e la legalità deve essere al centro della composizione delle liste elettorali. La famiglia rimane per Gianfranco Fini il miglior ammortizzatore sociale che ci sia. Fini ha infine ribadito che «Internet è la vera rivoluzione sociale».
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