Se nel primo caso la showgirl salentina ha abbandonato l'Isola dei famosi perchè l'ha decretato il pubblico al televoto nel secondo caso è stato lo scrittore che di sua spontanea volontà ha preferito abbandonare il gioco altrimenti come ha detto lui stesso l'avrebbe addirritura vinto. Aldo Busi prima di lasciare tutto ha lanciato alcuni attacchi al Governo italiano, presieduto da Silvio Berlusconi, perchè non sta facendo nulla in materia di aliquote fiscali e al capo della Chiesa Cattolica Romana, Papa Benedetto XVI. Aldo Busi ha criticato l'accesa omofobia di Papa Ratzinger dichiarando che forse come spesso succede il primo omofobo non è altro che uno dei tanti gay repressi.
«Se anche il Papa -ha asserito Aldo Busi- si scaglia contro gli omosessuali, forse è quello che ormai è risaputo.. L’omofobo è un omosessuale represso». Dichiarazioni tabù e scandalose per un'Italia retrogada e medievale poichè hanno toccato i due grandi capi di potere del Paese ( il Papa e Silvio Berlusconi) che hanno comportato la radiazione di Aldo Busi dalla trasmissione l'Isola dei famosi e da qualsiasi programma della Rai. Una scelta ridicola e assurda oltre ad essere goffa che è stata criticata da Michele Santoro, Morgan, Aldo Grassi. La censura e l'arretratezza culturale trionfa come sempre nella nostra ipocrita italietta...
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Pier Angelo Sanna
Ma ciò che ancor più mandò su tutte le furie Ratzinger sono le posizioni di Drewermann su celibato sacerdotale, aborto, ordinazione delle donne e morale sessuale, i soliti dilemmi che gli omofobi e sessuofobi non vogliono neppure sentir nominare, per non cadere in uno sconforto esistenziale che li costringerebbe a riconoscere l’inutilità della loro esistenza e della loro cattiveria, funzionale soltanto a coprire i problemi irrisolti di apostoli falliti. Ciò che scioccò oltremodo la Casta Romana fu il libro, pubblicato nel 1991, Chierici: psicodramma di un ideale , dove l’autore denuncia i meccanismi di rimozione che operano a livello inconscio nei sacerdoti. Il quadro emerso dalla sua ventennale attività di psicoterapeuta di numerosi religiosi è a dir poco preoccupante: rimozione e compensazione portano il seminarista ad entrare nell’apparato chiesastico, che rappresenta per lui una protezione per la sua insicurezza e debolezza psicologica ad affrontare il mondo reale. E se, non estranea alle ormai poche vocazioni è l’incapacità clericale di risolvere problemi legati alla sessualità, viceversa, la vocazione salvifica è il risultato di un viscerale attaccamento alla madre, perverso ed immaturo, come è stato rilevato nel caso di Wojtyla. La Chiesa-Madre diviene così una sorta di utero che proteggerebbe dalla necessità di trovare la soluzione alle proprie pulsioni sessuali. Di qui, il voto di castità e di obbedienza che permette al religioso di rimuovere il problema, facendo finta che non esista più (perciò, tanti casi di pedofilia?).
da:LA RELIGIONE CHE UCCIDE
COME LA CHIESA DEVIA IL DESTINO DELL’UMANITÀ
http://alessiodibenedetto.jimdo.com/novita-2010/
www.macroedizioni.it/libri/la-religione-che-uccide.php
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