La Redazione
Il ministro della malagiustizia Angelino Alfano ne ha combinata un'altra delle sue. Di fronte agli abusi commessi dai preti cattolici pedofili e orchi, che stanno lentamente riemergendo in Italia dopo gli scandalosi reati di pedofilia emersi nelle ultime settimane in quasi ogni parte del mondo dall'America all'Irlanda del Nord e commessi da migliaia e migliaia di preti cattolici, il ministro Alfano ha pensato di mandare un'ispezione alla Procura di Milano indirizzata al procuratore aggiunto di Milano esperto in indagini antistupri, Pietro Forno. Motivo? Il pm ha detto in un'intervista rilasciata al quotidiano il Giornale che le indagini sui preti pedofili sono sempre partite da segnalazioni fatte dai genitori di bambini seviziati e abusati sessualmente ma mai da vescovi e singoli preti. Una dichiarazione al quanto scomoda per il Ministro della Giustizia Alfano che è corso ai ripari rimediando una pessima figuraccia. Per prima cosa lo Stato italiano dovrebbe garantire la punibilità dei reati commessi anche se a farli sono dei religiosi e soprattutto come in questi casi commessi nei confronti di bambini e bambine indifese e inconsapevoli. Per seconda cosa dovrebbe indagare sul perchè questi preti cattolici godono di questa incredibile e straripante rete di copertura ecclesiastica e mediatica che di fatto blocca qualsiasi iniziativa che possa ledere l'immagine della Chiesa Cattolica. Se poi ascoltiamo le vergognose e schifose dichiarazioni fatte dal Papa, da alcuni miopi leader cattolici come Pierferdinando Casini, dalle lobby ecclesiastiche italiane e dal predicatore della Casa Pontificia Cantalamessa sul paragone tra ciò che hanno subito gli ebrei ai tempi di Hitler a quello che stanno subendo ora i cattolici si sprofonda nel tragicomico delle puttanate mediatiche. E' davvero stupefacente ciò che la Chiesa Cattolica e tutti i servi politici e religiosi stanno facendo in questi giorni. Da principale attrice falsa, bugiarda e carnefice vuole passare come santa vittima. Che schifo! Vergogna!!!
Questo invece quanto scritto da Marco Travaglio in merito all'iniziativa del ministro Angelino Alfano e pubblicato sul giornale Il Fatto Quotidiano. "Studiosi dell’evoluzione - scrive Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano - segnaliamo quella di una specie tutta particolare: quella dei ministri della Giustizia dell’ultimo decennio. Da Castelli a Mastella ad Al Fano. Ogni volta si pensa di avere toccato il fondo, invece subito dopo ne viene uno peggio. A questo punto, immaginiamo con sgomento che cosa potrebbe arrivare dopo Angelino Jolie. Il pover’uomo - ha continuato Marco Travaglio - aveva appena subìto una lezione di diritto dal Csm, che gli aveva spiegato lo scopo e i limiti delle ispezioni ministeriali. Che non possono impicciarsi nelle indagini delle Procure, né punire i magistrati che indagano su chi non piace a lui. Anziché farsene una ragione e occuparsi dell’unico compito che gli spetta – garantire "l’organizzazione e il funzionamento dei servizi relativi alla giustizia" (art. 110 della Costituzione) – l’implume giureconsulto agrigentino ne ha combinata un’altra delle sue: ha sguinzagliato i suoi ispettori alla Procura di Milano perché il procuratore aggiunto Pietro Forno, coordinatore dei pool reati sessuali, ha rilasciato nientemeno che un’intervista al Giornale, rivelando per giunta una cosa nota e stranota financo al Vaticano: la reticenza con cui, in tutti questi anni, il clero ha trattato il fenomeno della pedofilia all’ombra dei campanili".
"Casomai - prosegue Marco Travaglio sul Fatto Quotidiano - il Guardagingilli non lo sapesse, le interviste funzionano così: l’intervistatore fa le domande e l’intervistato risponde. Se poi qualcuno si sente diffamato dalle domande e/o dalle risposte, sporge denuncia e un giudice decide chi ha ragione. Nessuna legge vieta ai pm di rilasciare interviste (purché non svelino notizie d’indagine top secret) né prevede che, se l’intervista non piace al ministro della Giustizia, scatti l’ispezione. Ma tutto questo - ha scritto Marco Travaglio - Angelino non lo sa. Così ieri ha sguinzagliato gl’ispettori dichiarando che Forno "ha accusato le gerarchie ecclesiastiche di coprire i sacerdoti responsabili di gravi fatti di pedofilia"resta pure da capire che diavolo c’entri il ministro della Giustizia. A meno che il pover’uomo non abbia voluto mostrarsi più zelante dei vari Cota e Zaia al servizio del Vaticano".
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