La Redazione
Il giornalista torinese Marco Travaglio ha scritto un articolo interessante sul giornale Il Fatto Quotidiano dal titolo significativo e molto eloquente: 'Roma ladrona la Lega ti perdona'. Un titolo che testimonia come la Lega Nord si sia dimenticata del suo glorioso passato relativo al periodo di Tangentopoli quando combatteva con i denti per ottenere leggi contro la corruzione. Una critica a 360° che tocca anche il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, che secondo Marco Travaglio ha infilato una serie di strafalcioni in una recente intervista al Corriere in materia di giustizia.
"Là dove - scrive Marco Travaglio su Il Fatto Quotidiano - scrivevo che finiani e leghisti potrebbero appoggiare una seria proposta di legge anticorruzione. Levate pure i leghisti, ormai definitivamente perduti al seguito di Roma ladrona. In una psichedelica intervista al Corriere, il ministro dell’Interno Bobo Maroni ha infilato una serie di strafalcioni e corbellerie sulla giustizia da mettere in seria discussione la sua laurea in Legge: il noto giureconsulto varesino vuole abolire l’obbligatorietà dell’azione penale per consentire ai magistrati di concentrarsi sui “reati che davvero provocano allarme sociale”.
"Già - prosegue Marco Travaglio - immaginiamo quali: scippi, piccolo spaccio, immigrazione clandestina, cose così (la resistenza a pubblico ufficiale è ovviamente esclusa, visto che Maroni è stato condannato in via definitiva per averla commessa avendo malmenato alcuni poliziotti, infatti fa il ministro della Polizia). Nemmeno una sillaba sul reato più socialmente allarmante, la corruzione, che secondo la Banca Mondiale e la Corte dei Conti si mangia ogni anno 50-60 miliardi di euro. Quanti scippatori devono mettersi all’opera, e quante borsette devono rubare in media al giorno, per racimolare un bottino equivalente? Non resta che sperare nei finiani, sempre a patto che qualcuno dall’opposizione si svegli e prenda l’iniziativa di presentare un testo". Sotto il video della presentazione di "Ad personam" a Roma con interventi di Marco Travaglio, Piercamillo Davigo e Roberto Scarpinato. Moderatore il direttore del giornale Il Fatto Quotidiano, Antonio Padellaro.
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