La Redazione
La difficile situazione creatasi all'interno del Popolo della libertà è stata analizzata da dieci giornalisti del giornale Il Fatto Quotidiano. Lo scrittore e giornalista Peter Gomez è convintissimo che nei prossimi giorni il presidente della Camera Gianfranco Fini verrà attaccato, calunniato e spiato dai media di Silvio Berlusconi. Prevede dei tempi duri per Gianfranco Fini poichè nel caso in cui sorga un gruppo parlamentare finiano Silvio Berlusconi bandirà un'asta per convincerli uno a uno a desistere offrendo incarichi, prebrende e denari. Gianfranco Fini secondo Peter Gomez sta giustamente e legittimamente puntando a quei due milioni di astenuti delle ultime regionali.
"I sondaggi - scrive Peter Gomez - parlano chiaro: il Fini moderato nei toni, ma inflessibile sui principi (dalla giustizia, ai diritti civili) piace. Anche a sinistra. Per questo il Cavaliere si prepara ad ucciderlo (politicamente). B ha bisogno di una truppa compatta perché per lui le riforme sono la (nuova) ultima spiaggia. Solo cambiando la Costituzione - continua Peter Gomez - potrà reintrodurre una qualche immunità che lo metta per sempre al riparo dalla sua grande ossessione: i processi. L’abbraccio con la Lega (di-sposta a tutto per il federalismo) si spiega in buona parte così. Ma con un Fini forte, nemmeno Bossi e il debole Pd basteranno più. Dunque il Cavaliere olia il fucile. Dice di essere in forma. Ma ha 74 anni. E forse, per fortuna di Fini e del Paese, la sua mira non è più quella di un tempo".
Il giornalista di una destra moderna, che per l'Italia attuale corrisponde a una destra eretica, Massimo Fini ha sottolineato che Gianfranco Fini ha sbagliato qualche anno fa quando ha fatto confluire Alleanza nazionale nel Pdl perchè dove c'è Silvio Berlusconi comanda solo lui. "Fini è, in fondo, un politico vecchia maniera, con i vizi ma anche i pregi della classe dirigente della cosiddetta Prima Repubblica. Non può accettare - afferma Massimo Fini - le continue, aperte, spudorate violazioni istituzionali del Cavaliere. Il ruolo di presidente della Camera, assolto con grande equilibrio, ha rafforzato questa sua sensibilità per le Istituzioni, le forme, la legge, la legalità, tutte cose di cui il Cavaliere si impipa. La rottura di Gianfranco Fini è estremamente coraggiosa considerando che avviene con un personaggio che è quasi completamente padrone del Paese ed è ai limiti della criminalità. Temo - conclude Massimo Fini - che faccia una brutta fine perché molti degli ex An sono da tempo, anche quando erano ancora in Alleanza nazionale, a libro paga di Berlusconi".
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