La Redazione
Il dibattito politico italiano è tutto incentrato sulle riforme istituzionali. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, da Parigi ha fatto sapere che il modello da prendere in esame è quello francese del semipresidenzialismo con alcune novità: il turno unico e l'elezione nello stesso giorno del presidente e del Parlamento. Questa proposta del presidente del Cdm Silvio Berlusconi non piace affatto all'opposizione e neanche al presidente della Camera Gianfranco Fini.
"Non è possibile - ha dichiarato Gianfranco Fini ai giornalisti - introdurre il modello francese con una legge elettorale proporzionale a turno unico: quel modello funziona con una legge elettorale maggioritaria a doppio turno. E non si deve seguire un’ottica di questa o quella parte, ma l’interesse generale". Il presidente Gianfranco Fini critica l'approccio di Silvio Berlusconi: "Con l’approccio, che mi sembra molto sloganistico, di scegliere un modello x o y rischiamo di ripetere le vicende che abbiamo già conosciuto con le riforme varate dal centrodestra e bocciate dal referendum, ovvero di tante chiacchiere e pochi fatti". Poi Gianfranco Fini precisa: "Il modello francese funziona con una legge elettorale maggioritaria a doppio turno. Se, al contrario, si presume che in Italia sia più opportuna una legge elettorale proporzionale a turno unico, si smetta di parlare di modello francese. Si parli - ha proseguito Gianfranco Fini - eventualmente di elezione diretta del capo dello Stato, ma non si scomodi De Gaulle, anche per un minimo di rispetto per quella che è la realtà costituzionale di quel Paese".
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