di Domenico Giampetruzzi
Il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, ha lanciato la sfida al Vaticano sulla questione delicata e spinata delle unioni gay. Un argomento tabù per la Chiesa cattolica e per una parte consistente del mondo politico italiano. Il leader di Sinistra ecologia e libertà ha dichiarato che a un certo atteggiamento clericale, dogmatico e di intolleranza che talvolta soffia forte in Italia, nel mondo ecclesiastico e nel mondo politico, non bisogna rispondere con atteggiamenti anticlericali, con una intolleranza di segno contrario. "Noi dobbiamo abbattere i muri dell'intolleranza e dobbiamo discutere. Io vorrei sfidare la Chiesa. Vorrei capire in cosa consiste il peccato quando si è nei dintorni dell'amore".
Il presidente pugliese, Nichi Vendola, ha analizzato la contrarietà del Vaticano al riconoscimento delle unioni gay. "Perché una coppia regolarmente sposata - ha affermato il governatore pugliese - in cui vige la violenza e l'ipocrisia va bene mentre una coppia gay dove c'è un patto di amore straordinario e un vincolo di fedeltà ha a che fare con le fiamme dell'inferno? Questa rappresentazione della religione come guardiano della morale corrente e decalogo di comportamenti la trovo un po' oppressiva. Io penso che Dio sia Libertà e che il dono di Dio sia fondamentalmente un dono di libertà".
"Vorrei che tutti quanti - ha proseguito Nichi Vendola - pur conservando i propri convincimenti, imparassero ad esprimerli sempre con molto rispetto perché anche chi pensa che l'omosessualità sia una malattia dovrebbe fare una pausa di silenzio e riflessione prima di esprimere un concetto del genere che può ferire la sensibilità di un'altra persona. Cadute le ideologie, crollati i grandi pensieri salvifici credo che oggi dobbiamo aggrapparci disperatamente ad una cosa: il rispetto della vita di ognuno a cominciare da quelle che sono più lontane da noi". Le questioni sollevate dal presidente Vendola sono secondo il mio modesto parere questioni rilevanti e importanti per un Paese democratico ma irrilevanti e vergognose per la Chiesa Cattolica visto e considerato che su tante altre questioni come l'aborto, il divorzio e l'eutanasia il Vaticano è ancora all'epoca medievale. Figuriamoci sulle unioni gay. Bisognerebbe stimolare la classe politica italiana che nell'ultimo periodo ha preferito abdicare il proprio ruolo alla Chiesa Cattolica rispolverando linguaggi, tematiche e politiche intolleranti e antidemocratiche.
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