Fini: "Sul biotestamento decide il Parlamento e non la Chiesa Cattolica, e sull'immigrazione il Pdl insegue la Lega Nord"
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Meno male che Fini c'è...Altro che meno male che Silvio c'è...Il famoso motto del Pdl oggi come oggi può essere indirizzato solamente al presidente della Camera, Gianfranco Fini. Il Pdl è ormai all'inseguimento sferrato e asfissiante della Lega Nord su ogni tematica, in primis quella sull'immigrazione. Ma anche su altre tematiche politiche. L'unica voce fuori dal coro nel centro-destra che testimonia la grandezza culturale ed intellettuale del politico è quella di Fini che si trova ogni volta costretto a non applaudire le malefatte dell'esecutivo Berlusconi IV e a prenderne le dovute distanze.
Gianfranco Fini ha espresso il suo illustre pensiero e le sue idee controcorrenti rispetto alla maggioranza di governo dal palco della festa democratica di Genova. "Mi auguro -ha affermato il presidente della Camera- che il Popolo della Libertà comprenda che se sul tema immigrazione si limita a produrre una fotocopia della politica dell'originale, dove per originale si intende la Lega Nord, è naturale che l'originale sia sempre più gradito. Per questo è necessario che il Pdl affini l'approccio alla materia. Chi arriva in Italia e' una persona. La distinzione tra regolare e clandestino non puo' essere la cartina al tornasole per orientare una politica. Se chi arriva in Italia e' una persona- dice Fini- alcune politiche fatte in Italia non dovevano essere inserite in un provvedimento normativo e sono lieto che il Parlamento abbia detto di no".
"Ripugna le coscienze - ha proseguito Fini - scrivere in una legge che non ha diritto di cura chi è clandestino e infatti, dopo un' iniziale polemica, è prevalsa la coscienza. Ma dobbiamo stare attenti a non cadere nell'eccesso contrario. L'equilibrio sta nell'estremo rigore nel rispetto delle regole fondamentali per l'ingresso e il soggiorno ma una fortissima censura verso posizioni xenofobe, discriminatorie e vagamente razziste".